NEWSLETTER N.3/2020


DONNE: UN PATTO PER LA TERRA. DALLA RIFORMA AGRARIA ALL'AGRICOLTURA DEL FUTURO

WEBINAR CON L’ISTITUTO ALCIDE CERVI PER CELEBRARE I SETTANT’ANNI DALLA RIFORMA AGRARIA E ANNUNCIARE LA NUOVA RIFORMA

Dalla riforma agraria all’agricoltura del futuro con le donne al centro. Protagoniste di una nuova ricostruzione, che 70 anni dopo deve fronteggiare gli effetti del Covid e guardare alle sfide del Green Deal. Questo il senso del convegno “Donne: un patto per la terra”, organizzato oggi in modalità webinar da Donne in Campo-Cia e Istituto Alcide Cervi il 2 dicembre scorso. Quest’anno, infatti, ricorre il settantesimo anniversario dalle leggi della riforma agraria (1950-2020), leggi che furono l’esito di un imponente movimento popolare che impegnò donne (Video n.1: LE TESTIMONI ) e uomini nel dopoguerra per rivendicare il diritto alla terra di fronte ai grandi proprietari terrieri, eredi di un sistema latifondistico soprattutto al Sud Italia. Oggi la condizione socio-economica del Paese è completamente diversa, ma per certi aspetti bisognosa di una nuova riforma. Dopo anni segnati da un costante calo del numero di addetti e da una forte marginalizzazione delle aree rurali, sta riemergendo la consapevolezza che l’agricoltura deve essere centrale -come dimostrato dalla pandemia con il settore garante dell’approvvigionamento alimentare durante il lockdown- una priorità delle politiche nazionali e degli strumenti locali di governo del territorio per coniugare la sostenibilità economica con quella ambientale e sociale, riconnettendo città e campagna, consumo locale e mercato globale. “Una nuova consapevolezza per una moderna questione agraria, dove spicca il protagonismo delle donne -spiegano la presidente di Donne in Campo Cia, Pina Terenzi, e la presidente dell’Istituto Alcide Cervi, Albertina Soliani-. Un protagonismo rinnovato, che negli ultimi trent’anni ha fatto registrare un’impennata delle aziende a conduzione femminile, fino a coprire oggi un terzo del totale”. In Italia, sono oltre 200.000 le imprenditrici agricole, molte under 35, e il 40% della forza lavoro del comparto è “rosa”. “Il ruolo delle donne in agricoltura è vitale ed è legato strettamente a una visione multifunzionale e sostenibile del settore -continuano Terenzi e Soliani- che coniuga la produzione alimentare con welfare, comunità, tutela di suolo e paesaggio, salvaguardia di biodiversità (Video n. 2: LE TESTIMONI ) Un ruolo che le pone in prima linea di fronte ai cambiamenti in atto”, dalle sfide ambiziose della transizione verde, come chiede l’Europa con il Green Deal, alla pandemia che sta sconvolgendo gli stili di vita, con un ritorno alla terra che va sostenuto e indirizzato. A fine 2020, infatti, sono quasi 7.000 in più le imprese giovani che fanno agricoltura, con un incremento di oltre il 14% rispetto solo a cinque anni fa. “Ancora di più in futuro, la nostra funzione dovrà essere quella di anello di congiunzione tra i bisogni umani e le risorse naturali -evidenziano le presidenti di Donne in Campo e Istituto Alcide Cervi-. L’agricoltore sarà chi produce cibo sano e di qualità, collabora con la ricerca scientifica anticipandola e seguendola nei suoi progressi in campo alimentare e nutraceutico, si apre a tutte le produzioni possibili, sperimenta nuove fibre, nuovi materiali per bioplastiche, fornisce agroenergie, genera paesaggi unici, insegna ai bambini il valore dell’ambiente e del cibo, ospita le persone con disagio offrendo la migliore cura: l’accoglienza in una comunità, il rapporto con la natura e gli animali, il lavoro”. “Le donne sono un esempio di sostenibilità e resilienza -conclude il presidente di Cia, Dino Scanavino-. Rappresentano perfettamente la visione dell’agricoltura del futuro, basata su produzioni salubri, compatibilità ambientale, innovazione, rilancio delle aree rurali. Una visione che va promossa e valorizzata con politiche coraggiose e risorse adeguate. In questo senso, un ‘nuovo patto per la terra’ non può che partire dalle donne: sono una risorsa indispensabile e uno dei driver vincenti per il progresso del settore”.

Video n.3: Emilio Sereni a 10 anni dalla Riforma Agraria (archivio)


DONNE IN CAMPO-CIA LANCIA LA CAMPAGNA #SEMINIAMORISPETTO

L’appello in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Sensibilizzare i cittadini alla cura, al valore della vita, invitando tutti a recarsi nei tanti vivai sparsi in Italia per comprare o regalare un seme, una piantina, un alberello da frutto. Questo l’obiettivo di #seminiamorispetto, la campagna lanciata da Donne in Campo, l’associazione femminile di Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Non è soltanto un gesto green, ma un’azione simbolica, in linea con la campagna “Piantiamola!” che per diversi anni ha animato l’impegno dell’associazione, per promuovere il rispetto di ogni essere vivente e far nascere germogli di speranza. “Prendersi cura di una piantina è il miglior modo per celebrare questa Giornata -ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo, Pina Terenzi- sensibilizzando i cittadini sul valore di ogni vita, ricordando che tutte le donne hanno il pieno diritto di essere libere, di lavorare, di realizzarsi e vivere la vita che desiderano”. Proprio il lavoro “resta una delle armi più potenti contro la violenza di genere -ha aggiunto Terenzi-. È una risorsa per le donne, il primo elemento per emanciparsi e uscire da una situazione di ricattabilità. In questo senso, l’agricoltura non fa discriminazioni, è inclusiva e, nel dedicarsi alla terra, ognuno ha sempre trovato il suo ruolo, la sua dignità, la sua capacità di fare”.


BONUS DONNE IN CAMPO, MUTUI A TASSO ZERO PER LE IMPRESE AGRICOLE AL FEMMINILE. SODDISFAZIONE DONNE IN CAMPO-CIA AGRICOLTORI

Mutui a tasso zero, fino a 300 mila euro, per progetti nel settore agricolo e nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti a favore di piccole e medie imprese amministrate e condotte da donne o società a maggioranza femminile. Per accedere agli incentivi previsti dal “Bonus donne in campo” voluto dalla ministra Teresa Bellanova, è attivo e operativo da meta’ settembre, sul sito dell’Ismea, il portale con le istruzioni e i requisiti per presentare le domande. Soddisfazione per la misura, che prevede un fondo rotativo di 15 milioni di euro per garantire mutui agevolati alle imprenditrici agricole, è stata espressa dalla Presidente Naizonale Donnein Campo Pina Terenzi. «Consideriamo questa un’opportunità rilevante sia per le donne dell’agricoltura che oggi intendono riprogrammare la loro attività aziendale, sia per le tante giovani interessate ad avviare un’impresa nel settore primario. Un’opportunita’ che, visto l’interesse che ha suscitato, ci auspichiamo sia riconfermata per il 2021!». In Italia un’azienda agricola su tre e’ condotta da una donna. “Le donne - ha affermato il Presidente Cia Agricoltori Scanavino - sono una risorsa preziosa per il Paese: portatrici di una visione imprenditoriale capace di coniugare crescita produttiva e tutela della biodiversità; innovatrici instancabili, promuovono la multifunzionalità nei campi, investendo nel valore culturale e sociale del cibo, nella difesa del suolo e del paesaggio. I nostri uffici sono a disposizione per accompagnare le imprenditrici nel percorso bonus».



COVID: CIA, OLTRE 1000 AZIENDE PRONTE PER CONSEGNE A DOMICILIO IN TUTTA ITALIA

Rafforzata, in 6 mesi, capillarità sul territorio per acquisti online di prodotti e piatti tipici

Oltre 1000 aziende, tra attività agricole e strutture agrituristiche di Cia-Agricoltori Italiani, pronte per la consegna a domicilio in tutta Italia, di materie prime fresche e di qualità, oltre che di piatti tipici contadini. L’organizzazione rafforza così la sua capillarità sul territorio per essere sempre più a servizio dei cittadini, di famiglie e anziani, in una fase di instabilità e di frammentazione tra le regioni, ora soggette a limitazioni, più o meno restrittive, per contenere il Covid. A 6 mesi dal lancio del portale dedicato alla consegna a domicilio “I Prodotti dal campo alla tavola” Cia intende assicurare anche in vista delle festività natalizie che saranno, comunque, meno fuori casa, il necessario approvvigionamento alimentare in tutte le regioni del Paese, arrivando a supportare le aree rurali e anche più marginali, le periferie e i contesti di maggior disagio. Il presidio del territorio, resta per Cia, di cruciale importanza per la tenuta socioeconomica dell’Italia alle prese da una parte con nuovi livelli di povertà e oltre 2 milioni di famiglie a rischio e dall’altra con il settore agricolo fiaccato da perdite reddituali importanti, soprattutto legate alle nuove misure restrittive per il canale Horeca (bar e ristoranti) che valgono una perdita di quasi 41 miliardi di euro per l’alimentare, in un Paese in cui un terzo dei consumi è, appunto, fuori casa. A sostegno di cittadini e imprenditori agricoli, Cia con il contributo delle sue associazioni - al femminile (Donne in Campo), giovani (Agia), pensionati (Anp), per la vendita diretta (la Spesa in Campagna) e agrituristica (Turismo Verde) - sta lavorando, dunque, affinché la spesa a km 0 sia tutelata e possa arrivare direttamente nelle case degli italiani in un momento in cui, non va assolutamente trascurato il valore di una corretta alimentazione con materie prime fresche e di stagione, ricette semplici anche emblema della dieta mediterranea. Carne, latte, frutta, verdura, olio, vino, pasta e tanto altro, ma anche piatti per il weekend preparati dagli Agrichef, sono con Cia, sempre online sul portale dedicato (https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/) e facili d’acquistare. Bastano pochi secondi per individuare la regione d’interesse, l’azienda più vicina e procedere con la richiesta dei prodotti, che gli agricoltori consegneranno nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. “Essere presenti con aziende e sedi confederali in tutta Italia -ha commentato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- è un punto di forza che consideriamo strategico nell’affrontare con istituzioni e parti sociali, questa terribile pandemia. Il contributo degli agricoltori è encomiabile. Con governo e organizzazioni tutte, dobbiamo lavorare affinché non ci sia dispersione di energie, ma la concertazione degli impegni perché i cittadini ne escano realmente sostenuti e incentivati”.


SALUTE: DONNE IN CAMPO E CIA CON LILT PER PROMOZIONE SANA ALIMENTAZIONE

Evento “Nutriamoci di prevenzione” in occasione della campagna Nastro Rosa 2020 della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori

Poche volte nella storia recente, come in questo momento, mentre il Coronavirus morde facendo vacillare il nostro sistema sanitario, abbiamo riconosciuto nella salute il nostro bene più prezioso: sono in molti a sentirsi vulnerabili, ma in quanto individui e consumatori sono diversi gli strumenti e i comportamenti virtuosi che, pur in questa difficile contingenza, difendono la nostra salute e ci rendono meno esposti alle malattie. Curare l’alimentazione, ciò che portiamo a tavola, resta la prima difesa contro i tumori, ma non solo: aiuta a rimanere individui sani a lungo. A ricordarlo è LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori insieme con Cia-Agricoltori Italiani e le sue Associazioni: Donne in Campo, dei giovani (Agia) e dei pensionati (Anp) che, in occasione di LILT for Women - Campagna Nastro Rosa 2020, hanno promosso, in streaming, l’evento “Nutriamoci di prevenzione”. L’iniziativa online è stata importante occasione di confronto con esperti, nutrizionisti e anche chef, attenti al tema della corretta alimentazione per la prevenzione delle patologie oncologiche e la tutela della salute. I malati oncologici certamente, ma anche tanti cittadini in questo momento, si sentono impotenti di fronte alle conseguenze della pandemia da Covid-19. C’è, dunque, la necessità, dichiarano LILT e Cia, di mantenere alta la guardia e rafforzare consapevolezza e senso di responsabilità individuale. Molto, infatti, attiene alle scelte del singolo e ai suoi comportamenti quotidiani di paziente e consumatore, nonché in casa, a cominciare dalla tavola. “Ciò che mangiamo influisce su numerosi aspetti della nostra vita -ha detto Francesco Schittulli, presidente nazionale della LILT-. La nostra salute, prima di ogni cosa, è strettamente legata a ciò che mettiamo nel piatto, sia che si abbia vissuto o che si stia vivendo una malattia, sia che si tratti di persone sane. Non mi riferisco solo al tenere lontano il cancro che, ricordo, è causato per il 35% dei casi, proprio dall’errata alimentazione, ma anche a tante altre diverse patologie infiammatorie intestinali e cardiologiche che possono essere scongiurate semplicemente seguendo le linee guida che, come LILT, consigliamo a tutti: consumare più fibre, più frutta di stagione e verdura, prestando attenzione alla provenienza e alla freschezza degli alimenti, e cercare di alzarsi da tavola sempre con ancora un po' di appetito, privilegiando pasti meno pesanti e più frequenti. Se ci stiamo avvicinando a un nuovo sia pur parziale lockdown, a un nuovo periodo di mobilità relativamente ridotta e con meno occasioni di praticare attività fisica, queste indicazioni -ha aggiunto Schittulli- devono necessariamente diventare e rimanere abitudine quotidiana della nostra vita”. “Promuovere una sana alimentazione e ancor prima, adoperarsi per assicurare a tutti, materie prime di qualità è nella natura degli agricoltori -ha commentato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani-. Una priorità per il settore agricolo e agroalimentare emersa con tutta evidenza, soprattutto durante il lockdown, quando garantire l’approvvigionamento alimentare si è rivelato servizio essenziale assoluto e i produttori hanno lavorato senza sosta per il sostentamento dei cittadini. La collaborazione con LILT -ha aggiunto Scanavino- arriva a rafforzare l’impegno di Cia in campagne di sensibilizzazione legate al tema della salute e del mangiare bene. In questo, giocano un ruolo cruciale le nostre associazioni Donne in Campo, Agia e Anp che, ancora di più in questi mesi, si sono adoperate in tante iniziative a sostegno delle famiglie, dei più deboli e delle aree rurali e più vulnerabili d’Italia. La sostenibilità economica, sociale e ambientale cui dobbiamo tendere guardando al Green Deal Ue, passa anche attraverso progetti come questo con LILT, a livello nazionale e sul territorio”.


SICILIA: AD ENNA LA CAMPAGNA NASTRO ROSA DI LILT-DONNE IN CAMPO


Il 25 Ottobre in Piazza Europa, Donne in Campo e la CIA-Agricoltori Italiani insieme alla LILT di #Enna, hanno allestito, presso uno dei mercati contadini Cia un banchetto informativo allo scopo di diffondere la cultura della prevenzione nella #lotta contro i #tumori attraverso l'adozione di corretti stili di vita. 

"Potenziare il livello di conoscenza di un'agricoltura etica e rilanciare il valore della dieta mediterranea" ha affermato la Presidente Donne in Campo Sicilia, Gea Turco. "Campagna Nastro Rosa 2020: per noi la prevenzione è tutto l'anno"!


DALLE DONNE IN CAMPO EMILIA ROMAGNA UN RICONOSCIMENTO ALLA LILT

Un riconoscimento da Donne in Campo–Cia Emilia Romagna alla Lilt – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – per le attività svolte a favore delle donne

Una targa come riconoscimento per le attività svolte dalla Lilt -Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori a favore delle donne innovative: è l’attestato consegnato a Eliana Grossi, del Consiglio Lilt di Bologna, da Donne in Campo (Dic) Cia Emilia Romagna, a margine di una iniziativa che ha promosso nei giorni scorsi l’associazione delle imprenditrici agricole della Cia in occasione della “Giornata Mondiale della donna rurale”. A consegnare la targa la presidente regionale di Dic Luana Tampieri, Franca Gordini e Giorgio Davoli, vice presidenti di Anp (Associazione pensionati) regionale e il presidente di Cia Emilia romagna Cristiano Fini. Il confronto con Lilt è costante tant’è che il 28 ottobre scorso Dic e la Lega per la lotta contro i tumori in occasione di’ Lilt for Women – Campagna Nastro Rosa 2020’, hanno promosso, in streaming, l’evento “Nutriamoci di prevenzione”, una iniziativa che ha messo a confronto esperti, nutrizionisti ed anche chef attenti al tema della corretta alimentazione per la prevenzione delle patologie oncologiche e la tutela della salute.


GIORNATA MONDIALE DELLE DONNE RURALI. COPA E COGECA: 5 MODI CHIAVE PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE DELLE DONNE

La Commissione femminile del Copa-Cogeca ha pubblicato, in occasione della 13a Giornata della donna rurale delle Nazioni Unite, una riflessione sulle linee della Commissione europea sulla strategia per l'uguaglianza di genere, che delinea i modi in cui la parità di genere nel settore agricolo può essere meglio sostenuta, evidenziando misure chiave e opportunità per promuoverla meglio nelle politiche europee.

Le donne rurali sono la spina dorsale delle nostre aree rurali e spesso hanno un ruolo multifunzionale oltre a gestire le proprie aziende agricole o lavorare nelle aziende agricole di famiglia. Esse sono anche madri, casalinghe ed educatrici, ma il loro contributo all'economia rurale e alla forza lavoro è spesso trascurato o addirittura invisibile all'interno del settore. Oggi, le donne rappresentano circa il 30% del numero totale di proprietari o gestori di aziende agricole nell'UE, mentre circa l'80% è classificato come "moglie di agricoltori" [1]. È necessario un maggiore sostegno per motivare e incoraggiare le donne contadine ad assumere un ruolo più preminente nel settore agricolo, al fine di migliorare l'innovazione e aiutare il settore ad aumentare la sua sostenibilità a lungo termine.Attualmente, le donne rurali affrontano una triplice minaccia; digitale, rurale e di genere. Devono affrontare una serie di sfide e barriere che impediscono il loro coinvolgimento attivo nell'economia rurale come; accesso limitato ai finanziamenti, infrastrutture carenti, divario retributivo di genere e distribuzione ineguale delle responsabilità familiari e assistenziali.

Il documento di oggi entra nei dettagli sui modi in cui possiamo sostenere le donne rurali, con 5 punti chiave per l'azione: 1. il sostegno ad iniziative di conciliazione vita-lavoro, il miglioramento della qualità e dell'accessibilità delle strutture e dei servizi infrastrutturali miglioreranno la situazione e il tenore di vita di coloro che vivono nelle zone rurali. 2. La promozione della diversificazione e delle attività multifunzionali nelle zone rurali può offrire opportunità alle imprenditrici rurali in settori come l'agriturismo, il marketing diretto o l'agricoltura sociale, ecc. 3. Le cooperative possono svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere le donne rurali e fornire opportunità alle zone rurali in termini di occupazione, imprenditorialità e migliore accesso al mercato. 4. L'accesso al credito rimane uno dei maggiori ostacoli per l'imprenditorialità femminile che deve essere affrontato. Le vie di finanziamento destinate alle donne attraverso la politica di coesione dell'UE e la ricerca e l'innovazione dovrebbero essere aperte a tutte le regioni, comprese le zone rurali. 5. Sono necessarie maggiori raccolte di dati e informazioni sulla situazione economica e sociale delle donne rurali per affrontare meglio la disuguaglianza nelle zone rurali.

Sostenendo misure chiave attraverso diverse politiche e iniziative dell'UE, possiamo portare alla luce il vero potenziale delle donne contadine. Per Lotta Folkesson, presidente del Comitato delle donne del Copa Cogeca, il potenziale delle donne rurali e delle donne contadine rimane ancora inutilizzato: "Attraverso l'emancipazione delle donne rurali, possiamo contribuire allo sviluppo dell'intera comunità. Assistendo e sostenendo ulteriormente le donne contadine, possiamo promuovere l'imprenditorialità rurale, il lavoro autonomo e l'innovazione nell'agricoltura europea. Se forniamo alle donne rurali gli strumenti e le opportunità giusti, non solo possiamo liberare il loro pieno potenziale, ma porteremo anche grande beneficio alla vitalità delle nostre zone rurali ".


GIORNATA MONDIALE DELLA DONNA RURALE. ASES-CIA: “DONNA RURALE, SICUREZZA ALIMENTARE, LOTTA ALLA POVERTA’”

Tornare a dare valore alla terra per contribuire a sanare alcune delle piaghe che affliggono sempre di più l’umanità, come la povertà e la fame, le disuguaglianze sociali e le disparità di genere. Questo il filo conduttore del convegno, in webinar, “Madre Terra. Donna rurale, sicurezza alimentare, lotta alla povertà” organizzato da ASeS, la Ong di Cia-Agricoltori Italiani. Testimonianze importanti, in tal senso, quelle portate all’incontro online da Teresa Martinez, ministra dell’Infanzia del Paraguay e da Arlete José Macuacùa Felimone, dirigente dei Servizi Distrettuali delle Attività Economiche del distretto di Manhiça-Maputu. Negli ultimi 5 anni, ha evidenziato ASeS-Cia ricordando i dati Unicef, decine di milioni di individui hanno raggiunto la sottoalimentazione e sono aumentati i Paesi che devono affrontare gravi forme di malnutrizione. Solo nel 2019 sono stati oltre 690 milioni coloro che hanno sofferto la fame. Inoltre, a causa di un reddito molto basso, arrivano a 2 miliardi le persone che non hanno accesso a una dieta sana o nutriente. Secondo ASeS-Cia è, dunque, urgente intervenire per individuare strumenti e modalità in grado di agevolare e rafforzare il contributo delle risorse provenienti dal settore agricolo, al fine di sviluppare modelli sociali a tutela dei diritti e della parità di genere, non solo nei Paesi a basso reddito dove la Ong ha sedi, ma anche in Italia. “Sono certa -ha dichiarato la presidente ASeS-Cia, Cinzia Pagni- che con i nostri progetti, in Italia e all’estero, possano contribuire fattivamente, soprattutto nell’attuale fase emergenziale, allo sviluppo di maggiore equità e inclusione sociale. “La giornata internazionale delle donne rurali va colta quest’anno come una grande sfida -ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi-. Sappiamo quanto il loro contributo sia stato cruciale nella storia e come l’imprenditorialità e la creatività femminile abbia dato linfa vitale all’agricoltura. In questo le agricoltrici possono essere valide testimoni”. “Dobbiamo essere protagonisti della transizione verde europea e l’agricoltura più di qualsiasi altro settore -ha commentato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- è conscia delle priorità per una reale sostenibilità economica, sociale e ambientale. Tra queste, la garanzia di cibo sano e di qualità per tutti”. Ad intervenire all’evento anche: Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera dei deputati; Ilaria Signoriello, viceportavoce Forum nazionale Agricoltura sociale; Claudia Sorlini, presidente Casa dell’Agricoltura e Silvia Stilli, portavoce AOI.


GIORNATA MONDIALE DELLA DONNA RURALE. LA FESTA REGIONALE DONNE IN CAMPO LOMBARDIA

“Cedi la strada agli alberi' (da una poesia di Franco Arminio): le donne raccontano le loro esperienze. E' il tema della Festa Regionale delle Donne in Campo Lombardia che si è svolta il 14 ottobre scorso presso la Fattoria Didattica 'Amici cavalli' a Brivio in provincia di Lecco. Nel corso della festa intitolata dal titolo 'Donne in Campo, Donne in festa' le partecipanti, dopo lo scambio dei semi e l'esposizione dei lavori creativi, hanno assistito ai racconti di Lorenza Zambon, un'attrice giardiniera; è seguito un apericena con baratto dei sapori e musica. “Una bellissima giornata per le nostre associate che quest'anno si sono ritrovate a Brivio alla Fattoria didattica Amici Cavalli, ha affermato Renata Lovati, Presidente Regionale Donne in Campo Lombardia. Abbiamo festeggiato la Giornata Mondiale della Donna rurale in un anno molto particolare segnato dall'emergenza Covid, grazie alla determinazione delle nostre associate di Como, Lecco, che hanno voluto dare un segnale di speranza e garantendo, con tutte le precauzioni necessarie, la possibilità di partecipare a tante donne che frequentano la Fattoria Didattica e gli altri agriturismi, mamme, insegnanti, giovani donne che sono vicine al mondo agricolo anche se non impegnate direttamente. Molto interessanti gli interventi, tutti legati al mondo degli alberi e delle piante, intervallati da momenti di lettura di storie e poesie. Racconti di vita da parte di Giulia Codara (alberi e bambini) con esempi di giochi e divertimenti creati in Fattoria, Arboricoltura e relazioni con le piante di Chiara Renzi, Ecopsicologia come opportunità di cura con Marcella Danon, Bagni di foresta con Sara Alborghetti. Abbiamo scoperto come l'amore per le piante abbia creato anche nuove professioni, accresciuta la voglia di coltivare un orto e la sensibilità di interagire con il mondo vegetale. Estremamente coinvolgente lo spettacolo teatrale di Lorenza Zambon con soggetti riguardanti l'Alboreto salvatico di Mario Rigoni Stern, l'uomo che piantava gli alberi, Il custode del mais ottofile di Antignano, la liberazione dei semi che rappresentano una piccola astronave perfetta per viaggiare nel tempo e trasportarci nel futuro dall'amicizia con Vandana Shiva. Apericena a cura dell'agriturismo Il Ronco, I Gelsi, e Due soli, e musica con le Mine Vaganti, un mix perfetto e innovativo che ha creato la posssibilità di nuovi incontri e relazioni”.


GIORNATA MONDIALE DELLA DONNA RURALE: SUCCESSO DELLA FESTA REGIONALE DONNE IN CAMPO EMILIA ROMAGNA

“Il sociale entra in agricoltura”, le aziende agricole protagoniste nei percorsi di inclusione. Il Convegno in collaborazione con Anp e Agia

“Abbiamo scelto il 15 ottobre perché oggi si celebra la “Giornata Mondiale della donna rurale”, sancita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2007, con lo scopo di riconoscere il ruolo chiave delle donne nel promuovere lo sviluppo agricolo, contribuendo alla sicurezza alimentare e allo sradicamento della povertà rurale. Una data significativa per parlare del sociale che entra nel settore agricolo, visto che le aziende femminili hanno una grande propensione alla multifunzionalità e all’innovazione. Sanno, letteralmente, “prendersi cura” di chi è più fragile, lo fanno da millenni e oggi è una peculiarità che può diventare una nuova opportunità di fare reddito: sostenibile, inclusiva ed etica”. Questa la premessa di Luana Tampieri, Presidente regionale e Vicepresidente nazionale di Donne in Campo l’associazione di Cia-Agricoltori Italiani che si occupa di valorizzare il ruolo delle donne nel settore agricolo, che ha aperto la Festa regionale di Donne in campo e il convegno “Il sociale entra in agricoltura”. All’evento, organizzato al Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio (Bo) in collaborazione con Agia (Associazione Giovani Agricoltori) e Anp (Associazione Nazionale Pensionati), sono intervenuti: Franca Gordini, vicepresidente Anp regionale; Erika Ferranti, Sindaco di Bentivoglio; Valeria Villani, presidente Agia regionale; Loredana Ligabue, segretaria Associazione Carer; Roberta Mori, consigliera Regionale Emilia Romagna; Salvatore Agresta, tecnico Cia Emilia Centro. A seguire le testimonianze di alcune aziende che hanno scelto l’agricoltura sociale come indirizzo per la propria attività agricola. “Il nostro obiettivo – spiega Francesca Mantovani della “COpAPS”, Cooperativa per attività produttive sociali di Sasso Marconi (Bo) – è l’inserimento lavorativo di persone con disabilità psichica. Creiamo dei percorsi che vengono adattati alle diverse attitudini dell’individuo e l’attività agricola è perfetta per questa finalità, perché con la sua ciclicità, i tempi scanditi dalla natura consente a chi è più fragile di sentirsi sicuro e accolto. Attualmente tra i settanta operatori che lavorano per noi, una ventina sono disabili e puntiamo ad aumentare costantemente questo numero”. Anche la Cooperativa Sociale “Adamà” di San Lazzaro di Savena ha come principale obiettivo quello di accogliere “gli ultimi” e impegnarli attraverso competenze in ambito agricolo. “La nostra cooperativa – spiega Ilaria Torchi – è nata tre anni fa dall’esperienza della Onlus, “L’Arca della misericordia” che da 40 anni accoglie le persone “di strada”, con dipendenze, o che vivono condizioni di solitudine e povertà estrema, un vero e proprio “Pronto soccorso sociale”. Attualmente la nostra realtà, gestita da volontari, coltiva un terreno di 3 ettari donato dal Comune di Bologna grazie al lavoro di quattro persone che stanno imparando un’attività agricola e vengono regolarmente retribuiti. Un modo per dare una nuova possibilità anche alle donne, che spesso escono da situazioni famigliari difficili”. L’agricoltura sociale si coniuga anche ad attività già attive e consolidate come le fattorie didattiche, come spiega Kitti Pirazzini, dell’azienda agricola “La Kasetta” di Castel San Pietro. “Nella nostra fattoria accogliamo famiglie, bambini e ragazzi delle scuole, tra i quali ci sono soggetti più “deboli”, con disabilità. Durante i nostri centri estivi questi bambini, dai 4 ai 13 anni, seguono gli stessi percorsi degli altri di scoperta dell’agricoltura e degli animali, naturalmente adattati alle loro esigenze. Così si sentono parte integrante di un gruppo e riescono ad esprimere le loro peculiarità e a fare un percorso di vera crescita. Le difficoltà ci sono, soprattutto per chi come me non ha mai chiesto aiuti. Sarebbe utile che il Comune ci mettesse a disposizione personale qualificato – attualmente gli operatori rimangono con noi per poche ore – per seguire disabilità medie e gravi, così potremmo allargare la nostra offerta di accoglienza e inclusione. Ha chiuso il convegno Cristiano Fini, presidente di Cia Emilia Romagna che ha ribadito il ruolo essenziale dell’imprenditoria femminile per il settore. “L’agricoltura sociale ha avuto, in questi anni, un riconoscimento sempre maggiore, anche dal punto di vista normativo, grazie alla legge n. 141/2015 che l’ha ufficialmente inserita tra le attività che possono essere svolte dalle aziende agricole. Da quel momento è diventata un’opportunità per coniugare l’esigenza di valorizzare le persone con diverse abilità e più “fragili” e quella delle aziende agricole di trovare nuove modalità imprenditoriali. Una possibilità concreta, dunque, per gli imprenditori e soprattutto per le imprenditrici agricole. Sono loro che riescono meglio ad approcciarsi, direi quasi in maniera naturale, a questa attività che prevede una profonda sensibilità, una propensione all’accoglienza e capacità di innovazione. La nostra associazione ha sostenuto, in tutte le sedi, questo approccio multifunzionale e sociale, che può diventare una possibilità di fare reddito e di dare un sostegno alle nostre comunità”.


DONNE IN CAMPO LOMBARDIA: WEBINAR ARMONIA E SALUTE DEGLI ESSERI VIVENTI

“Armonia e salute degli esseri viventi" è il convegno che Donne in Campo Lombardia ha organizzato in webinar il 25 novembre. 

L’apertura dei lavori è stata affidata a Morena Torelli, Presidente Donne in Campo Est Lombardia e Annick Mollard, Presidente Comitato Imprenditoria Femminile C.C.I.A.A. Sono susseguite le relazioni di Beti Piotto, Agronoma, Membro dell’Accademia Italiana Scienze Forestali, Giuseppina Bevilacqua, Imprenditrice agricola e Architetto, oltre alla testimonianza di Giulia Codara, Educatrice presso la Fattoria Didattica Amici Cavalli. Dopo il dibattito le conclusioni sono state affidate a Renata Lovati, Presidente Regionale di Donne in Campo Lombardia.


DONNE IN CAMPO EST LOMBARDIA PROTAGONISTE ALLA FIERA MILLENARIA DI GONZAGA

L'8 settembre le donne Cia con “Le verdure del nostro orto”

Le Donne in Campo Cia Agricoltori Italiani Est Lombardia protagoniste nella giornata conclusiva della Fiera Millenaria di Gonzaga. L’8 settembre scorso nell’arena spettacoli del padiglione zero (ore 11.30, ingresso gratuito) le Donne in Campo hanno presentato ai visitatori “Le verdure del nostro orto, sia fresche che sottovetro”. Durante la mattinata le donne dell'associazione Donne in Campo hanno presentato preparazioni a base di verdure e le hanno offerte in degustazione a quanti si si sono soffermati nell’arena spettacoli. E' stata richiesta una valutazione da esprimere in una scheda appositamente predisposta. La ricetta vincitrice e’ stata premiata alla fine dell'iniziativa da un rappresentante istituzionale. Tale attività si e’ svolta all'interno di un progetto regionale denominato "Il baratto dei saperi" in quanto le donne scambiano i loro saperi con i presenti. A disposizione degli interessati le ricette dei piatti preparati e le schede di presentazione del prodotto. Sempre nel padiglione zero è stato possibile visitare lo stand di Cia Est Lombardia. Realizzato dal funzionario Cia Paolo Lavagnini in collaborazione con l’azienda agricola OrtoLeoni di Leoni Andrea e Marco di Quistello: un orto familiare con insalata, finocchio, cavolo, verza. L’ampio stand è stato visitato anche dall’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi, che proprio nello spazio Cia ha annunciato l’apertura da parte di Regione Lombardia di un Psr dedicato ad agriturismi e florovivaismi, comparti colpiti duramente durante il lockdown.


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